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EMILIA-ROMAGNA: Legambiente boccia il piano neve della Regione, “Anacronistico” | VIDEO

Legambiente Emilia-Romagna critica il piano neve della Regione, che ha chiesto al Governo di investire per rilanciare il turismo invernale in Appennino, dove le pisce da sci sono chiuse a causa delle temperature troppo elevate.

Un piano neve che permetta agli operatori turistici di rilanciare la stagione invernale dell’Appennino, alle prese con temperature sopra la media che non permettono l’apertura delle piste da sci. Questa la richiesta avanzata al Governo dalla Regione Emilia-Romagna. “Un piano straordinario per far fronte a una situazione altrettanto straordinaria” hanno scritto Bonaccini e l’assessore Corsini in un comunicato. In realtà di straordinario c’è poco. Almeno per Legambiente, molto critica sulla visione regionale.

"Noi riteniamo ovviamente questa richiesta e questa scelta del tutto anacronistica - dice la direttrice di Legambiente ER Paola Fagioli - I cambiamenti climatici sono in atto piuttosto che pensare a strategie turistiche che hanno un vago sapore degli anni 80, bisognerebbe cercare di trovare delle soluzioni alternative

Tra le proposte della Regione, quella di installare nuovi e più potenti cannoni sparaneve, in modo da poter garantire il manto bianco sulle piste anche con temperature sopra lo zero. Si tratta però di dispositivi con un alto impatto ambientale. "Ovviamente per fare la neve è richiesta acqua. Ed è proprio di ieri il commento di Berselli di Aipo, che dice che i nostri fiumi sono ancora in carenza di acqua dalla siccità dell'anno passato. Quindi con quale acqua la vogliono fare la neve? In più la neve prodotta con i cannoni è una neve molto pesante che crea danni all'ecosistema, impedendo banalmente lo sviluppo dell'erba durante il periodo primaverile"

Per noi parlare poi del consumo di energia che ora più che mai andrebbe tenuto sotto controllo. Insomma, occorre ripensare al un turismo appenninico sotto un altro punto di vista. "Sicuramente bisogna potenziare il turismo estivo, che già adesso c'è. E poi bisogna cominciare a ragionare di un tipo di turismo diverso anche per la parte invernale. Il nostro Appennino ha tantissime risorse che possono essere sfruttate, viste, apprezzate dai turisti anche durante il periodo invernale, senza necessariamente dover sciare."




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