27 SETTEMBRE 2022

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27 SETTEMBRE 2022 - 14:28


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ROMAGNA: Ripartono le vaccinazioni contro il papilloma virus

Avviata in AUSL Romagna la chiamata attiva delle ragazze nate nel 1994, 1995, 1996 e 1997 per la vaccinazione anti papillomavirus (Anti HPV), temporaneamente sospesa negli ultimi due anni a causa della pandemia. Dal 2019 la Regione Emilia-Romagna prevede l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione contro il Papilloma virus (HPV) alle ragazze di 25 anni, età in cui inizia lo screening del tumore del collo dell’utero. Il Papilloma virus (HPV) è infatti uno dei più importanti fattori di rischio per lo sviluppo di tumori al collo dell’utero e la vaccinazione è uno degli strumenti più efficaci di prevenzione. A partire dal 19 settembre l’Ausl della Romagna ha inviato circa 12.000 SMS per invitare a vaccinarsi contro l’HPV le giovani donne mai vaccinate, residenti e domiciliate in Romagna nate nel 1994, 1995, 1996 e 1997. Per tutto il mese di ottobre verranno garantite sedute dedicate alla vaccinazione per HPV negli ambulatori vaccinali dell’Ausl Romagna. Le donne interessate possono prenotarsi attraverso gli sportelli Cup o attraverso il Cuptel (800 002255) La vaccinazione HPV rivolta alle 25enni si inserisce nel più ampio intervento di prevenzione e tutela della salute delle donne che la Regione sta promuovendo da anni, anche attraverso i programmi di screening. La vaccinazione non sostituisce il test di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce deltumore della cervice uterina. Aderire all’invito del programma di screening e di vaccinazione è importante per proteggere la propria salute.




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BOLOGNA: Sindacati, “rinnovo del contratto per i lavoratori della sanità privata” | VIDEO

In occasione dello sciopero nazionale, le categorie della sanità di Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato davanti la regione Emilia Romagna a Bologna: al centro il rinnovo contrattuale per gli operatori del settore. Sindacati in protesta davanti la sede della regione Emilia Romagna in occasione della giornata di sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata e delle rsa. Dopo il fallimento del tentativo di conciliazione, le associazioni datoriali private AIOP e ARIS non hanno fatto alcun passo in avanti nelle trattative per il rinnovo contrattuale alla garanzia di una copertura integrale dei costi da parte di Ministero e Regioni. Un silenzio assordante e una posizione inaccettabile, secondo i sindacati, che auspicano un aiuto dalla regione, per quei 10 mila professionisti del settore senza contratto da 6 e 13 anni. I sindacati: "“Il lavoro svolto nelle strutture sanitarie private accreditate è a tutti gli effetti un serviziopubblico che integra il Servizio Sanitario Nazionale, come sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Per questo chiediamo regole chiare e vincolanti per l’accreditamento: chi riceve fondi pubblici deve garantire salari dignitosi, il rispetto dei diritti e dotazioni organiche adeguate, esattamente come avviene nella sanità pubblica. Per questo chiederemo alla Regione Emilia Romagna di fare la sua parte per inserire il criterio dell' obbligo di rinnovo del contratto per mantenere gli accreditamenti , chiedendo il vincolo attraverso la Conferenza delle Regioni, congiuntamente al Ministero della Salute per fermare quella che è una corsa al ribasso dei costi che le aziende esercitano sulla pelle viva delle lavoratrici e deilavoratori. Non permetteremo che il diritto al contratto resti ostaggio di logiche economiche che scaricano il rischio d’impresa sui lavoratori e sulla collettività”, proseguono Bonaccini, Uccellatori, Palmarini.