RIMINI: Ucraina fuggita con tre figli, “Temo le radiazioni nucleari” | VIDEO
Elena è arrivata a Rimini martedì dal confine della Romania con i suoi tre figli piccoli. Prima ancora viveva col marito vicino a Kiev, la capitale ucraina assediata dall’armata russa. Qua, in Romagna, è accolta in uno dei tanti hotel che hanno aperto le porte ai profughi.
“Il 24 febbraio alle 5 del mattino sono cominciate le esplosioni”, racconta. “Ci siamo alzati molto velocemente, abbiamo fatto le valigie, io, i miei tre figli e il gatto, e mio marito ci ha accompagnati al confine con la Romania”. Il marito poi è tornato a Kiev. “Quelli che non hanno avuto il tempo di partire il 24 – prosegue la donna - non riuscivano più a partire, erano bloccati”. Ha scelto di venire a Rimini “perché qui abbiamo parenti, però non possono ospitarci, ma almeno siamo più vicini”.
A preoccupare Elena è soprattutto il rischio di radiazione dopo l’occupazione russa. “Chernobyl, che è già esplosa, ora ne hanno preso il possesso”, afferma l’ucraina. “Se Chernobyl esplode una seconda volta, non possiamo tornare, ci sono le radiazioni. Ora la situazione è ancora peggiore. Dicono che c’è il rischio che facciano saltare in aria la centrale nucleare di Zaporizhzhia”.
Non sa cosa farà nel prossimo futuro. “Lavorerò qui e vivrò qui, perché non posso tornare se ci saranno le radiazioni”, dice. Quando parla dei figli sorride, perché “ai bambini piace il vostro mare, la natura, i fiori. Ci piace davvero”. “Vogliamo dire un enorme grazie. Ci sentiamo molto bene qui, tutti sono stati molto ospitali, sia ucraini che italiani”, afferma.
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