9 DICEMBRE 2022

08:15

NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

1362 visualizzazioni


9 DICEMBRE 2022 - 08:15


NOTIZIA DI ATTUALITÀ

DI

1362 visualizzazioni



BOLOGNA: Passante di mezzo, cantieri quasi al via, ma Fdi non si arrende

Nonostante manchino poche settimane all'inizio dei cantieri per il Passante di mezzo bolognese, Fratelli d'Italia torna all'attacco dell'opera, annunciando una serie di interventi da presentare ad Autostrade per l'Italia per “mitigare i danni per chi abita lungo il tracciato”. A confermarlo è il senatore, ex consigliere comunale e regionale, Marco Lisei

 

Un'opera definitiva più volte inutile e dannosa, ma già in fase di cantierizzazione e la cui realizzazione, pertanto, è ormai impossibile da fermare. Fratelli d'Italia, la forza politica più ostile all'infrastruttura prima come opposizione e poi come partito di governo, però non si arrende.

E in vista dell'inizio effettivo dei lavori del passante di mezzo bolognese, , previsto entro i primi del 2023il partito di Giorgia Meloni è a lavoro per presentare ad Autostrade per l'Italia, che dovrà occuparsene, una serie di “interventi affiché i cantieri, che paralizzeranno la città, siano il meno possibile impattanti". Parola di Marco Lisei senatore di Fratelli d'Italia avverso al progetto fin dai tempi della sua esperienza in consiglio comunale e regionale. Per esempio, spiega l'avvocato bolognese in un'intervista, “proporremo di creare piccole opere di adduzione per scaricare il traffico dalla tangenziale, in modo che, per esempio, chi si reca in aeroporto o si dirige verso la pianura eviti di restare imbottigliato". Non solo. Per “mitigare i danni per chi abita lungo il tracciato del Passante" Lisei anticipa la richiesta che i cosiddetti tratti “inscatolati”, e cioè coperti con gallerie artificiali, siano molti di più e molto più lunghi di quanto oggi previsto, in  modo da "ridurre al minimo l’impatto acustico e delle emissioni di inquinanti sui residenti". Per ottenere un collegamento anche a sud, da sempre nel mirino degli esponenti locali di Fdi, ma escluso da qualsiasi progetto di Autostrade, Lisei infine attacca: “la soluzione principale resta la bretella Reno-Setta",un collegamento a Sud sarà indispensabile per avvicinare l’Appennino, che si sta spopolando, alla città".




ALTRE NOTIZIE DI ATTUALITÀ

EMILIA-ROMAGNA: Casa Artusi e Qualivita candidano la cucina italiana a patrimonio culturale immateriale Unesco

Attività e progetti comuni dedicati alla divulgazione culturale, all’educazione alimentare, alla formazione e alla promozione del territorio, in Italia e all’estero. Con un obiettivo chiaro: tutelare e valorizzare la cultura alimentare e i prodotti agroalimentari di qualità, ponendo particolare attenzione al patrimonio delle Indicazioni Geografiche (DOP, IGP, STG). Sono i principali contenuti dell’accordo siglato a Forlimpopoli, durante le Feste Artusiane 2025, tra la Fondazione Casa Artusi e la Fondazione Qualivita. Un’intesa che punta, attraverso iniziative condivise, a sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco – proposta di cui Casa Artusi è comunità promotrice – rafforzando così il legame tra cultura, territorio e qualità. A sottoscrivere il protocollo sono stati Laila Tentoni, presidente della Fondazione Casa Artusi, e Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita, alla presenza di Alberto Ventura dell’assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna. Proprio con la Regione, Casa Artusi ha già in essere un accordo per la promozione delle eccellenze agroalimentari locali, firmato lo scorso anno dall’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi. Una collaborazione che rappresenta un passo importante nella costruzione di una rete tra le principali istituzioni culturali italiane impegnate a diffondere la cultura alimentare del nostro Paese. E un dialogo che unisce due opere simbolo: il ricettario artusiano, che ha raccontato come nessun altro la tavola italiana dopo l’Unità, e l’Atlante Qualivita, che fotografa e tutela l’identità produttiva nazionale oggi. “Quando istituzioni culturali di prestigio internazionale come Casa Artusi e Qualivita uniscono le forze, le possibilità di raggiungere risultati concreti crescono in modo esponenziale- ha sottolineato Mammi-. La Regione Emilia-Romagna sostiene con convinzione questo percorso, perché promuovere la cultura del cibo significa valorizzare la nostra storia, le tradizioni e l’economia locale. I nostri prodotti Dop e Igp sono un patrimonio straordinario, frutto del lavoro delle comunità e delle imprese agricole, che rappresentano un valore non solo economico, ma anche sociale e culturale”. “La condivisione del percorso di valorizzazione della straordinaria varietà di saperi e sapori che caratterizzano la nostra cultura gastronomica e che ne definiscono l’identità, come ben ha saputo rappresentare Artusi, è al centro dell’importante accordo con Qualivita- ha dichiarato Tentoni-. Ne sono particolarmente fiera anche proprio a sostegno del riconoscimento della cucina italiana quale patrimonio immateriale dell’umanità”. “La Fondazione Casa Artusi, in questi anni, ha rappresentato un esempio virtuoso – in Italia e nel mondo – di come il patrimonio culturale legato alla cucina possa diventare un valore attuale, grazie a un lavoro congiunto di ricerca scientifica e attività pratica- ha aggiunto Rosati -. Insieme, le nostre due Fondazioni possono offrire al sistema Italia un patrimonio integrato di competenze e risorse culturali che rappresentano, a 360 gradi, l’identità del Made in Italy enogastronomico”. L’accordo nasce anche dalla naturale complementarità tra le due istituzioni e dai rispettivi patrimoni: da un lato, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, pilastro della cultura gastronomica domestica italiana; dall’altro, l’Atlante Qualivita, che documenta, valorizza e tutela il sistema dei prodotti agroalimentari certificati, vero mosaico dell’eccellenza produttiva nazionale.