31 MARZO 2019

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31 MARZO 2019 - 10:32


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VERONA: Centinaia di romagnoli a sostegno della manifestazione “Non una di meno”

A contrapporsi al Congresso mondiale pro life sulla famiglia tradizionale, per le vie di Verona ha sfilato la manifestazione “Non una di meno”. Oltre 20mila, voci parlano addirittura di 100mila, le persone scese per le strade della città veneta, che hanno intonato cori, esposto striscioni e cartelli a sostegno dei diritti civili e alla famiglia “moderna” intesa sotto ogni aspetto e senza distinzioni di genere. A far parte del coloratissimo e appariscente corteo organizzato dal gruppo femminista “Non una di meno” molte famiglie, anziani, donne, uomini e tantissimi giovani, giunti anche dalle province della Romagna, quali Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini.




ALTRE NOTIZIE DI ATTUALITÀ

FERRARA: La denuncia di Aser, "il procuratore della repubblica rifiuta di incontrarci"

“Il procuratore della repubblica presso il tribunale di Ferrara si rifiuta di incontrare i giornalisti. Il tema dell’incontro chiesto dai giornalisti di Aser (l’Assostampa dell’Emilia-Romagna) e di Asf, l’Associazione stampa di Ferrara (sezione provinciale di Aser) è quello della comunicazione e del rapporto con i giornalisti. In sintesi, della democrazia”. Così l’Aser in una nota. “Nella serata dell’1 settembre, un uomo è stato ucciso a bottigliate in un bar di Ferrara. La notizia – ricorda il sindacato dei giornalisti - è iniziata a circolare sui siti nella prima mattina di sabato 2, con già il nome e la foto della vittima, le foto del locale e il nome dello stesso. Nell’intera giornata, nonostante le continue richieste dei colleghi di carta stampata, tv e web, da forze dell’ordine (carabinieri in questo caso) e Procura non è arrivata nessuna nota stampa o ricostruzione ufficiale dell’accaduto, men che meno il nome della vittima. Cosa del tutto paradossale, la nota stampa di carabinieri e Procura è arrivata solamente alle 12.48 di domenica 3 settembre dove si avvisava che, testuale, era morto un uomo in un bar del centro cittadino. Da qui – viene sottolineato - la richiesta di incontro che il procuratore non ha concesso, osservando che la questione è già regolata da norme regolamentari. Aser e Asf hanno replicato sottolineando di non riuscire a comprendere il rifiuto da parte di un organo di uno stato democratico ad incontrare, per un sereno e franco colloquio, i rappresentanti di una associazione che ha come primo scopo statutario quello di ‘difendere la libertà di stampa, fondamento e presidio nelle democrazie moderne di ogni libertà e di ogni progresso civile’”.