ROMAGNA: Torna in auge l'idea del grande parco eolico, a cavallo tra Romagna e Toscana
Un grande parco eolico, il più grande dell’Emilia-Romagna. Torna in gioco il maxi-progetto di Geo Italia, dopo il parere favorevole del Tar del Lazio, a sei anni di distanza dalla prima proposta della ditta costruttrice. Il piano prevede la costruzione di torri alte 115 metri sulla dorsale appenninica, a cavallo tra Emilia-Romagna e Toscana, ai confini tra i comuni di Verghereto, Casteldelci e Badia Tedalda, rispettivamente nelle province di Forlì-Cesena, Rimini e Arezzo. L’enorme impianto porterebbe in dote 280 milioni di chilowatt ora ogni anno, un numero elevatissimo, contando che al momento nella nostra regione se ne derivano solo 27 milioni da energia eolica. Si tratterebbe di una spinta importante per il piano energetico dell’Emilia-Romagna, che punta a ridurre entro il 2020 le emissioni del 20% producendo il 20% in più da fonti pulite. Al momento, in regione solo 16 miliardi di chilowatt ora arrivano sono ricavati da energia rinnovabile, sui 29 miliardi di fabbisogno. Ma aldilà dei vantaggi energetici, il progetto continua a far discutere. Oltre all’opposizione degli ambientalisti, per l’imponente impatto ambientale delle altissime torri a due passi dal parco delle Foreste Casentinesi, anche il sindaco di Casteldelci, Luca Cappella, ha manifestato forti dubbi. Gli altri due comuni invece sono allettati dai grossi introiti che finirebbero nelle casse dei piccoli centri: Geo Italia ha promesso ai sindaci indennizzi per 500mila euro l’anno, oltre all’operazione di azionariato popolare che si abbinerebbe al progetto.
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