30 GENNAIO 2016

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30 GENNAIO 2016 - 12:40


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RIMINI: Ludopatia, sono uomini tra i 40 e i 49 anni i più dipendenti da slot e video lottery

Sono poco meno di 350 le persone prese in carico che negli ultimi dieci anni si sono rivolte ai servizi territoriali per ludopatie e gioco d'azzardo patologico nel territorio riminese. La maggioranza (61,5%) per dipendenza da slot e video lottery, seguiti da quella per gratta e vinci, lotto e bingo (18,4) e scommesse sportive (9,5%). Un numero ancora piccolo in percentuale (3,2%) ma da tenere attentamente monitorato è invece quello legato al gioco d'azzardo su internet. Tra questi la maggioranza, l'81%, sono uomini, compresi in particolare (30%) compresa tra i 40 e i 49 anni; il 27% ha invece tra i 30 e i 39 anni, il 12% è ultrasessantenne. Nel 2015 sono state 70 le persone transitate o prese in carico dai servizi, nel 2004, dieci anni fa, erano state appena 12. Un fenomeno diffuso su larga scala, se pensiamo che sono almeno 18 le sale gioco presenti nel solo Comune di Rimini e, in ambito provinciale, superano abbondantemente quota 300 gli esercizi con locali da gioco, per un totale di “macchinette” che supera quota 1.900. Questi i numeri principali presentati questa mattina all'incontro “Il gioco d’azzardo in tavola: numeri, giochi e giocatori” organizzato dal Comitato slotmob di Rimini. Alla base della tavola rotonda la consapevolezza che scommesse, gioco d'azzardo e slot siano attività che sempre più spesso finiscono per creare dipendenza, fino a sfociare in una vera e propria patologia. “Slot machine, sale bingo, ricevitorie, gestione di apparecchi di intrattenimento, sale scommesse: la loro esplosione coincide non casualmente con gli anni della crisi economica”. Queste le parole dei vicesindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini, Gloria Lisi. “Un campanello di allarme, qualcosa di più che una semplice coincidenza. Purtroppo i numeri ci dicono che c’è una forte relazione tra le crescenti difficoltà economiche delle famiglie italiane e l’esplosione del fenomeno del gioco “legale”. Oltre le più “tradizionali” sale bingo o centri scommesse sportive, sono ormai innumerevoli i siti online dove è possibile giocare a Bingo e a tutti i giochi in denaro, migliaia invece i punti vendita e le agenzie dove quotidianamente si può giocare ai più disparati giochi, come i gratta e vinci, per un volume d’affari da capogiro, difficile da quantificare esattamente, ma che sicuramente è talmente grande da aver attirato anche gli interessi della malavita organizzata. Si parla di miliardi di euro ogni anno. In questo settore ci sono tante zone grigie nelle quali i clan della camorra e della ‘ndrangheta hanno investito e riciclato ingenti somme di denaro sporco, creando ricchezze sulle spalle di persone in difficoltà con un vero e proprio bombardamento di giochi a vincita immediata, o meglio, a perdita diretta. D'altronde la nostra sembra l'epoca del gioco diffuso, possibile ovunque, anche sotto casa; tabacchini, bar, locali di ogni genere trasformati in piccoli casinò. Quando il lavoro tracolla e il risparmio si intacca minando sicurezze decennali, l'aumento della diffusione di sale bingo e del gioco rappresenta una delle spie di allarme più inquietanti per la tenuta dei tessuti etici sociali e civili della nostra comunità. Un fenomeno che non può più essere sottovalutato. Per prima cosa trovo ormai prioritario riflettere seriamente a livello nazionale ad una diversa e più stringente normativa in grado di colpire la malavita che investe e sostenere le famiglie in difficoltà. Ma è anche importante il ruolo dei tantissimi privati (e non faccio riferimento solo agli imprenditori, ma anche al comune barista o tabaccaio)che non si fanno scrupoli ad aprire sale od ospitare nelle loro attività macchine e slot mangiasoldi dove, i più colpiti, sono sempre le categorie più fragili ed esposte socialmente. Voglio però da altri numeri che nel loro “piccolo” testimoniano una importante mobilitazione e inversione di tendenza. Sono una quindicina i locali che a Rimini hanno aderito alla campagna “free slot” scegliendo di non installare o disinstallare le apparecchiature per il gioco d’azzardo nel proprio esercizio, un primo atto concreto che segue la grande mobilitazione che anche a Rimini abbiamo avuto sul tema del gioco d'azzardo, attraverso la raccolta di più di tremila firme da parte del mondo dell'associazionismo e del volontariato”.




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