COMACCHIO: Il comune verso la provincia di Ravenna? - VIDEO
Marco Fabbri, il sindaco di Comacchio eletto nel 2012 con il Movimento 5 Stelle e poi espulso nel 2014, aveva indetto già nel dicembre 2013 un referendum consultivo per chiedere ai cittadini sotto quale provincia volessero rientrare, se Ferrara o Ravenna. L’affluenza era stata bassa, pari al 30,7 per cento degli aventi diritto, ma il risultato uscito dalle urne era stato netto: infatti l’88,8 per cento dei voti validi si era espresso a favore del passaggio con Ravenna. Il referendum non implicava il cambio immediato ma dava all’amministrazione comunale il mandato politico per portare avanti l’iniziativa legislativa necessaria, che non si è ancora conclusa. In occasione dell’approvazione a livello regionale della legge sul riordino delle province la storia del passaggio si è riproposta. Ora, con il riordino delle province e la creazione delle cosiddette “aree vaste”, per Comacchio è giunto il momento di prendere l'importante decisione: se stare con Ravenna o con Bologna-Ferrara, cioè con l’Emilia o con la Romagna, essendo l’ultimo comune a est della provincia di Ferrara, a poca distanza dal delta del Po, e al confine con la provincia di Ravenna. La legge regionale approvata in Emilia-Romagna anticipa il riordino tramite la creazione di un nuovo modello di governo territoriale basato su quattro “aree vaste”: Piacenza-Parma, Reggio Emilia-Modena, Bologna-Ferrara, Ravenna Forlì-Cesena Rimini. I territori provinciali potranno coordinarsi tra loro per gestire i servizi in modo unitario, per esempio in materia di turismo, trasporti o protezione civile. In questa riorganizzazione di competenze e territori rientra la questione di Comacchio, ma anche quella di Ferrara: i due comuni dovranno decidere con quale “area vasta” stare.
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