26 NOVEMBRE 2015

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26 NOVEMBRE 2015 - 15:48


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EMILIA ROMAGNA: Tante iniziative a sostegno delle donne - VIDEO

Iniziative in più di mille Comuni, campagne di informazione e di sensibilizzazione, treni in giro per l'Italia che porteranno nelle stazioni messaggi in musica: la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra oggi, si colora di miriadi di eventi grandi e piccoli su tutto il territorio. In Italia la situazione vede luci e ombre. Gli ultimi dati dell'Istat dicono che nel nostro paese circa 7 milioni di donne hanno subito violenza, fisica o psicologica, nella loro vita. Una donna su tre della fascia di età compresa tra 16 e 60 anni. Ma nemmeno il 12% di queste donne hanno avuto la forza di denunciarla. Il nostro Paese negli ultimi anni ha fatto passi avanti sul piano legislativo, dotandosi di nuovi strumenti normativi, ma i Centri antiviolenza, che sono poi i 'terminali' sul territorio del fenomeno, continuano a denunciare la cronica mancanza di fondi e di attenzione. Sono in arrivo, però, 7 milioni di euro destinati al rafforzamento appunto dei servizi territoriali e dei centri antiviolenza. Sono 3.301 le donne seguite dai centri antiviolenza dell'Emilia-Romagna. Di queste, 2.796 si sono rivolte ai centri nel 2014 (erano 2.403 nel 2013), mentre 505 continuano percorsi iniziati negli scorsi anni. 2.978 hanno subito violenza, 1.563 sono italiane (64,3%) e 868 straniere (35,7%). In Emilia-Romagna 4 donne sono state vittime di femicidio nel 2014, cui si sommano 6 tentati delitti (115 sono stati i casi a livello nazionale). Per combattere questo fenomeno, ha ricordato l'assessore regionale Emma Petitti, abbiamo messo in campo una rete che riunisce le istituzioni, i servizi socio-sanitari dei Comuni, le associazioni, le forze dell'ordine e stiamo lavorando anche sull'aspetto fondamentale dell'educazione e dell'informazione.




ALTRE NOTIZIE DI ATTUALITÀ

FERRARA: La denuncia di Aser, "il procuratore della repubblica rifiuta di incontrarci"

“Il procuratore della repubblica presso il tribunale di Ferrara si rifiuta di incontrare i giornalisti. Il tema dell’incontro chiesto dai giornalisti di Aser (l’Assostampa dell’Emilia-Romagna) e di Asf, l’Associazione stampa di Ferrara (sezione provinciale di Aser) è quello della comunicazione e del rapporto con i giornalisti. In sintesi, della democrazia”. Così l’Aser in una nota. “Nella serata dell’1 settembre, un uomo è stato ucciso a bottigliate in un bar di Ferrara. La notizia – ricorda il sindacato dei giornalisti - è iniziata a circolare sui siti nella prima mattina di sabato 2, con già il nome e la foto della vittima, le foto del locale e il nome dello stesso. Nell’intera giornata, nonostante le continue richieste dei colleghi di carta stampata, tv e web, da forze dell’ordine (carabinieri in questo caso) e Procura non è arrivata nessuna nota stampa o ricostruzione ufficiale dell’accaduto, men che meno il nome della vittima. Cosa del tutto paradossale, la nota stampa di carabinieri e Procura è arrivata solamente alle 12.48 di domenica 3 settembre dove si avvisava che, testuale, era morto un uomo in un bar del centro cittadino. Da qui – viene sottolineato - la richiesta di incontro che il procuratore non ha concesso, osservando che la questione è già regolata da norme regolamentari. Aser e Asf hanno replicato sottolineando di non riuscire a comprendere il rifiuto da parte di un organo di uno stato democratico ad incontrare, per un sereno e franco colloquio, i rappresentanti di una associazione che ha come primo scopo statutario quello di ‘difendere la libertà di stampa, fondamento e presidio nelle democrazie moderne di ogni libertà e di ogni progresso civile’”.