25 NOVEMBRE 2015

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25 NOVEMBRE 2015 - 17:09


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EMILIA-ROMAGNA: Sovraffollamento carceri, Ravenna maglia nera in Romagna

Più volte l’Europa ha sanzionato il nostro Paese per criticità legate all’inefficienza degli istituti detentivi. Il problema del sovraffollamento delle carceri continua a caratterizzare anche il sistema emiliano-romagnolo, sebbene la situazione sia migliorata rispetto al passato. Secondo i dati diffusi da una relazione presentata dall’assessore regionale al Welfare Elisabetta Gualmini, infatti, sono 2.884 i detenuti presenti negli undici istituti penitenziari dell'Emilia-Romagna, a fronte di una capienza regolamentare di 2.795 posti. Per quanto riguarda la Romagna, dal carcere di Ravenna arrivano le notizie più negative: si tratta del secondo istituto, insieme a Bologna, più popolato, con un indice di sovraffollamento pari a 137 carcerati ogni cento posti, di molto superiore rispetto al tasso nazionale. Oltre la metà dei detenuti della regione ha ricevuto una condanna definitiva, meno del 44 per cento ha una pena residua sotto ai cinque anni. I reati più frequenti sono quelli contro il patrimonio e contro la persona. Ma sono molti anche i casi di violazione della legge sulla droga: per questi reati i carcerati sono in maggioranza di origine straniera. "Il numero dei detenuti negli ultimi cinque anni- ha commentato l’assessore Gualmini- è assolutamente diminuito. L'alzarsi della percentuale dei condannati definitivi è segno di un miglioramento dell'iter processuale".




ALTRE NOTIZIE DI ATTUALITÀ

FERRARA: La denuncia di Aser, "il procuratore della repubblica rifiuta di incontrarci"

“Il procuratore della repubblica presso il tribunale di Ferrara si rifiuta di incontrare i giornalisti. Il tema dell’incontro chiesto dai giornalisti di Aser (l’Assostampa dell’Emilia-Romagna) e di Asf, l’Associazione stampa di Ferrara (sezione provinciale di Aser) è quello della comunicazione e del rapporto con i giornalisti. In sintesi, della democrazia”. Così l’Aser in una nota. “Nella serata dell’1 settembre, un uomo è stato ucciso a bottigliate in un bar di Ferrara. La notizia – ricorda il sindacato dei giornalisti - è iniziata a circolare sui siti nella prima mattina di sabato 2, con già il nome e la foto della vittima, le foto del locale e il nome dello stesso. Nell’intera giornata, nonostante le continue richieste dei colleghi di carta stampata, tv e web, da forze dell’ordine (carabinieri in questo caso) e Procura non è arrivata nessuna nota stampa o ricostruzione ufficiale dell’accaduto, men che meno il nome della vittima. Cosa del tutto paradossale, la nota stampa di carabinieri e Procura è arrivata solamente alle 12.48 di domenica 3 settembre dove si avvisava che, testuale, era morto un uomo in un bar del centro cittadino. Da qui – viene sottolineato - la richiesta di incontro che il procuratore non ha concesso, osservando che la questione è già regolata da norme regolamentari. Aser e Asf hanno replicato sottolineando di non riuscire a comprendere il rifiuto da parte di un organo di uno stato democratico ad incontrare, per un sereno e franco colloquio, i rappresentanti di una associazione che ha come primo scopo statutario quello di ‘difendere la libertà di stampa, fondamento e presidio nelle democrazie moderne di ogni libertà e di ogni progresso civile’”.