RICCIONE: Sabbiodotto, arrivano i privati? - VIDEO
Il sabbiodotto della Perla Verde potrebbe ben presto esser gestito da privati. E’ questa l’ipotesi paventata di fronte alla situazione attuale che non ne consente un utilizzo ottimale. Il sistema di tubi, motori e pozzetti che porta la sabbia prelevata dal porto attraverso la draga fino al confine con Riccione, è per ora gestito dagli uffici comunali e da quelli della Geat. Quest’ultimi osservano specifici orari d’ufficio e, dunque, capita che molto spesso non riescano a gestire nei momenti opportuni un impianto che deve pompare sabbia nei tubi al fine di ripristinare la battigia. Il servizio pubblico di controllo del sabbiodotto è al momento insoddisfacente. 15mila i metri cubi di sabbia in un anno che il sistema pompa secondo la propria omologazione ma quando il mare è mosso il rischio è che la draga non riesca a mettersi all’imboccatura del porto e a cominciare a prelevare sabbia dai banchi per spingerla nei tubi. Il prossimo anno potrebbe essere quello decisivo: il sabbiodotto verrebbe affidato a un’azienda privata del settore, per una migliore resa. Il segreto è semplice ma impegnativo: seguire i ritmi del mare. Ma con una gestione pubblica è difficile perché appunto si è legati agli orari d’ufficio. Serve, quindi, una maggiore flessibilità lavorativa per far fronte alle prime ore del mattino o della sera. Occorre un professionista. Il costo totale si aggirerebbe sui 100mila euro. Quanto già viene speso oggi. La mareggiata, nel frattempo, ha fatto i suoi danni tra le zone 18 e 23.
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