12 NOVEMBRE 2015

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12 NOVEMBRE 2015 - 10:53


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RAVENNA: Ricordati i caduti di Nassirya a 12 anni esatti dall'attentato

Era il 12 novembre 2003 quando in Iraq, precisamente a Nassiryal si verificava il primo tremendo attentato contro le forze armate italiane presenti nel paese. In Romagna, 12 anni esatti da quei fatti, si sono ricordati i valorosi caduti in una cerimonia che si è svolta a Ravenna. Queste le dichiarazioni del sindaco della città Fabrizio Matteucci: “Questa mattina insieme al Prefetto dottor Francesco Russo e al  Comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri dottor Massimo Cagnazzo sono  andato  al Parco delle vittime civili e militari delle missioni di pace per rendere omaggio ai morti della strage di Nassirya. In quel vile attentato avvenuto il 12 novembre di dodici anni fa,  persero la vita diciannove italiani: dodici carabinieri, cinque militari dell’esercito e due civili. Rinnoviamo la nostra affettuosa vicinanza alle famiglie  del Maresciallo Aiutante Massimiliano Bruno, del Sottotenente Giovanni Cavallaro, del Brigadiere Giuseppe Coletta, dell’Appuntato Andrea Filippa, del Maresciallo Luogotenente Enzo Fregosi, del Maresciallo Capo Daniele Ghione, dell’Appuntato Horatio Majorana, del Brigadiere Ivan Ghitti, del Vice Brigadiere Domenico Intravaia, del Sottotenente Filippo Merlino, del Maresciallo Aiutante Alfio Ragazzi, del Maresciallo Aiutante Alfonso Trincone, del Capitano Massimo Ficuciello, del Maresciallo Capo Silvio Olla, del Primo Caporal Maggiore Alessandro Carrisi, del Caporal Maggiore Capo Scelto Emanuele Ferraro, del Caporal Maggiore Pietro Petrucci, del cooperatore internazionale Marco Beci e del regista Stefano Rolla. Non posso fare a meno di sottolineare che questo anniversario cade in un momento particolarmente delicato.  Il pesante sospetto, per alcuni una certezza, che a causare l'incidente  all'Airbus A321 russo della Metrojet  e la morte delle 224 persone a bordo,  sia  stata una bomba dell'Isis ci riporta  ancora una volta dentro a  quel clima di paura e terrore che in questi ultimi anni non ci ha mai abbandonato. In  questo dodicesimo  anniversario della strage di Nassirya  ricordiamo i bambini, le donne, gli anziani che quasi quotidianamente perdono la vita a causa di vili attentati,  rivolgiamo un pensiero ai militari tuttora impegnati per garantire la sicurezza internazionale e ai cooperatori che portano sostegno concreto e conforto alle popolazioni martoriate dalle guerre e rinnoviamo la nostra speranza in  un mondo di pace”.




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EMILIA-ROMAGNA: Clima, il 2024 il più caldo dal 1961

Temperature record, piogge abbondanti, ondate di calore e alluvioni. Il 2024 è stato l’anno più caldo in Emilia-Romagna dal 1961, con un’anomalia di +1,6 °C rispetto alla media storica e un incremento delle notti tropicali e delle giornate con forte disagio bioclimatico, con 19 giorni in pianura e fino a 54 in ambito urbano. Un quadro reso ancora più critico dalle precipitazioni: mai così abbondanti da oltre sessant’anni – oltre 1.200 millimetri su base annua – con numerosi episodi intensi, inclusi eventi orari superiori a 30 millimetri e piogge giornaliere estreme. Complessivamente sono stati 19 gli eventi meteo rilevanti: temporali, grandinate, un tornado, ondate di calore e due drammatiche alluvioni, dal 17 al 19 settembre e dal 17 al 20 ottobre nel bolognese e in diverse province Romagna. In crescita anche i livelli delle acque sotterranee, che in diversi corsi d’acqua hanno raggiunto i massimi assoluti dal 2002. È il quadro delineato dal Rapporto “IdroMeteoClima” curato da Arpae e relativo al 2024, che contiene gli ultimi dati sull’andamento meteorologico, climatico, idrologico e marino-costiero in Emilia-Romagna. Il report è stato presentato oggi a Bologna, nella Sala 20 maggio della Terza Torre. Ad aprire i lavori, la sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini. “I cambiamenti climatici– afferma la sottosegretaria Rontini– non sono più una previsione lontana, ma una realtà già in atto, che modifica profondamente il nostro territorio, i nostri ecosistemi e la vita quotidiana delle persone. La politica ha il dovere di riconoscere questa sfida e affrontarla con strumenti nuovi, mettendo al centro la sicurezza delle comunità e la tenuta del territorio. Dobbiamo rivedere le nostre politiche urbanistiche, agricole, di gestione delle risorse idriche e di protezione civile. Serve un approccio integrato, che unisca prevenzione, pianificazione, gestione del rischio e capacità di intervento, e che coinvolga cittadini, istituzioni e imprese in un percorso condiviso e lungimirante”. “L’Emilia-Romagna– prosegue– è già al lavoro su questo fronte, ma il nostro obiettivo è accelerare ancora, rafforzando gli strumenti di pianificazione, il coordinamento tra enti locali e tecnici, la manutenzione del reticolo idrografico e gli interventi strutturali per la messa in sicurezza del territorio. È una sfida impegnativa, che richiede responsabilità, scelte chiare e un impegno condiviso”. “Con il Rapporto, che curiamo ogni anno- spiega Pier Paolo Alberoni, responsabile della Struttura Idro-Meteo-Clima di Arpae-, forniamo un’analisi di dati e indicatori fondamentali per descrivere l’evoluzione nel tempo del clima dell’Emilia-Romagna. Si tratta di aspetti molto importanti per la tutela ambientale e per il supporto alle politiche di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, alla pianificazione territoriale e alle attività di protezione civile”. Il Rapporto “IdroMeteoClima – dati 2024 Il 2024 si conferma come l’anno più caldo mai registrato in Emilia-Romagna dal 1961 per temperatura media e minima, mentre si colloca al terzo posto per quanto riguarda la temperatura massima, superato solo dal 2022 e dal 2023. Un andamento che si accompagna al secondo valore più elevato nella serie storica per le cosiddette notti tropicali – con un numero compreso tra 50 e 75 nei principali centri urbani – e al massimo numero di giornate con disagio bioclimatico registrato nelle aree di pianura dal 2001, con punte fino a 54 giorni in contesti urbani come Ferrara. Anche sul fronte delle precipitazioni, il 2024 ha fatto registrare dati eccezionali: con una media regionale di 1.208,2 millimetri, si tratta del valore più alto dal 1961. Numerosi gli episodi di piogge intense e fenomeni temporaleschi di rilievo, con un totale di 19 eventi meteo rilevanti, tra cui supercelle, un tornado e due alluvioni significativem dal 17 al 19 settembre e dal 17 al 20 ottobre nel bolognese e in Romagna. Le portate fluviali sono risultate complessivamente superiori alla norma: il fiume Po ha registrato valori ben al di sopra della media, e lo stesso vale per i principali corsi d’acqua regionali, seppur con deflussi variabili nelle diverse aree. In crescita anche il livello delle acque sotterranee, che in diversi corpi idrici ha raggiunto i massimi assoluti dal 2002, segnando un deciso aumento rispetto al 2023. Per quanto riguarda l’ambiente marino-costiero, le temperature medie mensili del mare sono risultate simili o superiori ai valori climatici di riferimento per il periodo 2008-2023. Nell’arco dell’anno si sono verificate 19 mareggiate, nessuna delle quali classificata come severa. I livelli medi del mare si sono mantenuti pressoché stabili.