10 NOVEMBRE 2015

13:04

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10 NOVEMBRE 2015 - 13:04


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EMILIA ROMAGNA: Acqua, costa poco ma ne consumiamo troppa - VIDEO

In Italia abbiamo l'acqua più economica d'Europa, ma anche uno dei maggiori consumi pro capite del Continente. Mancano investimenti e abbiamo "una spada di Damocle di 200 milioni di euro l'anno" che saremo costretti a pagare all'Europa a causa dei ritardi della depurazione. Dopo anni di immobilismo il settore si sta però movendo, con nuovi cantieri che stanno per partire. Lo rivela il rapporto generale sulle acque presentato da Utilitalia (associazione che riunisce le aziende italiane di acqua, energia, rifiuti e gas). Secondo il rapporto, per raggiungere livelli standard su infrastrutture e servizi, in Italia ci sarebbero da investire circa 65 miliardi di euro nei prossimi trent'anni". Una somma che Utilitalia valuta in un flusso annuale di circa 5 miliardi, di cui un miliardo per recuperare i ritardi in fognature e depurazione, tra i 2,5 e i 3,5 miliardi "per sostituzione di reti o manutenzioni straordinarie e un altro miliardo per la tutela dei bacini e delle falde idriche. Risorse necessarie per un settore che conta su soldi pubblici solo per il 10,8% degli importi necessari, mentre il resto è coperto dal ricorso al credito. Nel 2014 sono state finanziate opere per 1,8 miliardi di euro, segnando un +14% rispetto al 2011. Il quadro è destinato al miglioramento, anche grazie agli investimenti programmati dalle principali società. Per quanto riguarda le tariffe del servizio idrico in Italia sono le più basse d'Europa: in media 1,60 euro ogni mille litri, contro i 6,63 che si pagano a Copenhagen, i 5,70 a Berlino, i 4,20 euro a metro cubo che sostengono i parigini. Ma consumiamo e sprechiamo più acqua di tutti i nostri vicini europei, mette in guardia il rapporto: circa 200 litri per abitante al giorno, contro una media europea inferiore ai 165. Senza contare il tasso di morosità, che nell'acqua è del 4,3%, contro un 1,2% delle bollette energetiche.




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EMILIA ROMAGNA: Un arresto su quattro in regione, il Garante apre indagine | VIDEO

Numeri alti in regione per il passaggio di persone all’interno delle camere di sicurezza: un dato insolito, con il Garante dell’Emilia Romagna che ha deciso di aprire un progetto di monitoraggio, esteso anche a livello nazionale. Un transito insolito all’interno delle camere di sicurezza dell’Emilia Romagna: accessi alti per una delle cinque regioni con più camere di sicurezza in Italia, che ha portato il garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri ad aprire un’indagine. Sono, infatti, 2.400 le persone che l’anno scorso sono transitate nelle camere di sicurezza regionali, con Rimini e Riccione che hanno fatto registrate il tasso più alto: un dato elevato, se comparato a quello nazionale che dice 17mila, con un arresto su quattro in Italia che si realizza solo in Emilia Romagna. Un’indagine in tutta l’Emilia Romagna, ampliata anche a livello nazionale, che porterà il garante regionale in visita nelle celle di sicurezza per valutarne le condizioni, per avere una stima completa dei dati e un quadro della situazione più chiaro.