16 OTTOBRE 2015

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16 OTTOBRE 2015 - 12:13


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(VIDEO) RIMINI: Banca Carim, nasce l'associazione Cassa 1840

Ha sbaragliato la concorrenza degli industriali ottenendo il diritto di nominare due membri del nuovo consiglio di amministrazione più il presidente del collegio sindacale di Banca Carim. La lista Cassa 1840 ora è anche un'associazione. Un progetto per un istituto bancario moderno. Al momento Cassa 1840 rappresenta 97 soci e l'11% del capitale Carim ma si punta ad allargare la squadra al fine di rafforzarare la Banca. L'associazione, intervenendo nel dibattito tra presente e futuro della Banca, smentisce le voci di un'eccessiva vicinanza ai vertici della Fondazione e pone l'accento sugli obbiettivi che intende perseguire. A partire dalla strategia della Cassa di risparmio di Rimini: l'intento è, infatti, quello di discutere con il cda il piano industriale in modo che l'istituto possa affrontare con una chiara strategia le sfide future sue e di tutto il comparto bancario nazionale. "Non ci piace la critica sterile – ammettono i vertici di Cassa 1840 – il nostro progetto non è ispirato ad una contrapposizione bensì da proposte e ipotesi di lavoro nel rispetto dei singoli ruoli". Emerge chiaramente come la neonata associazione voglia essere, dunque, uno stimolo per lo sviluppo innovativo dell'istituto e il recupero di quella tranquillità che porti anche alle giuste soddisfazioni degli azionisti. Cassa 1840 vuole poi far luce sulle indiscrezioni di una ricapitalizzazione pari a 100 milioni, se quest'ultima è figlia di richieste esterne o di una progettualità interna. E sulla possibile fusione con altri istituti bancari l'associazione si interroga su quanto ciò sia possibile sottolineando come l'esperienza di altre realtà insegni che se ciò avenisse equivarrebbe a non essere più banca del territorio e a "spersonalizzare" il rapporto con il cliente.




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CESENA: Sportello Sfinge aperto per i rimborsi, “Domande di ogni genere” | VIDEO

Proseguono gli incontri della struttura commissariale coi cittadini alluvionati per facilitare le pratiche di rimborso. Oggi lo sportello era aperto a Cesena. “Come si procede al rimborso per le parti comuni di un condominio?” “Posso avere un contributo per la mia stessa manodopera?” “Quali sono gli obblighi del perito per i lavori di edilizia libera?” Sono alcune delle domande più comuni a cui la Struttura Commissariale cerca di dare risposta per venire incontro alle esigenze dei cittadini colpiti dall’alluvione, ancora alle prese — dopo due anni — con le pratiche di indennizzo per i danni causati da allagamenti e frane. Ogni settimana è attivo uno sportello, collocato a Imola, Forlì, Lugo, Ravenna, Faenza, Sasso Marconi e Cesena. Nella sede della Protezione Civile, quella odierna è stata una giornata densa di appuntamenti. “Agli sportelli arrivano le domande più svariate – spiega il responsabile della Struttura Commissariale, Claudio Berardi – ultimamente stiamo cominciando a ricevere i primi dubbi sulle rendicontazioni. Molte persone, che già da un anno hanno ricevuto il contributo, hanno completato i lavori e oggi stanno presentando la documentazione per il saldo.” Non si presentano solo i proprietari delle abitazioni danneggiate, ma anche i tecnici incaricati di compilare le pratiche. Gli indennizzi, però, tardano ancora ad arrivare: solo il 3,5% delle pratiche è stato rimborsato, a causa delle lungaggini burocratiche tipiche di una procedura così complessa. L’ultimo decreto-legge del Governo punta a una semplificazione. “Chiunque abbia dei dubbi può venire allo sportello, può rivolgersi direttamente agli operatori. Insieme ai tecnici che ci affiancano, cerchiamo di chiarire tutte le problematiche legate al portale Sfinge, che a volte può risultare complicato da utilizzare — ma in realtà è normale.” “Noi siamo qui, pronti ad ascoltare qualsiasi tipo di critica — purché costruttiva — per migliorare continuamente.”