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Thumbnail BOLOGNA: Precari dell’università in assemblea contro la riforma Bernini | VIDEO

BOLOGNA: Precari dell’università in assemblea contro la riforma Bernini | VIDEO

CRONACA - Centinaia di precari del mondo accademico da tutta Italia, fra ricercatori, dottorandi, docenti, personale amministrativo e studenti, si sono ritrovati a Bologna per una due giorni di assemblee e tavoli di lavoro, contro la riforma Bernini. Obiettivo: creare una piattaforma comune di rivendicazioni in vista di una mobilitazione, nei prossimi mesi, in tutto il territorio nazionale Assemblea nazionale della rete delle assemblee precarie di ricercatori, dottorandi, assegnisti, docenti, personale amministrativo e studenti in via Zamboni, a Bologna, contro la riforma Bernini. Centinaia le adesioni da tutta Italia per una due giorni di plenarie e tavoli di lavoro con l’obiettivo di porre le basi per una mobilitazione su larga scala nei prossimi mesi. Nel mirino anche i tagli al fondo di finanziamento ordinario, previsto nella nuova legge bilancio e quantificabile in circa 700 milioni di euro in meno per il biennio 2025-2027. “Le assemblee precarie sono nate in circa 15 città di Italia -spiega Camilla D’Ambroggi, ricercatrice in sociologia all’Unibo e portavoce dell’Assemblea Precaria Bologna – per contrastare una riforma che introduce varie figure contrattuali del pre-ruolo accademico, senza tutele, senza maternità, senza tredicesima, allungando ancora di più il percorso che già oggi dura fino a dieci o quindici anni. Per questo è nata l’esigenza di vedersi tutti insieme in un’assemblea nazionale, con l’obiettivo di costruire una piattaforma comune”. A livello locale, l’auspicio di un maggiore supporto anche da parte del senato accademico dell’Alma Mater.

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RAVENNA: Sindacati, al Tavolo Lafert chiederemo ritiro licenziamenti

Il ritiro della procedura di licenziamento collettivo annunciata, alla metà dello scorso mese, dall'azienda e poi sospesa, lo scorso 23 gennaio, per una quindicina di giorni in modo da consentire alla stessa azienda e ai sindacati di guardare e analizzare i bilanci. E' quello che chiederanno i sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil al prossimo tavolo istituzionale con la Regione Emilia-Romagna sulla vertenza Lafert alla luce dell'incontro avvenuto ieri tra le organizzazioni sindacali degli stabilimenti veneti e emiliano-romagnoli e i vertici societari a Marghera, nel Veneziano in cui sono state illustrare le direttrici del piano industriale 2025-2028 e sottolineato come la decisione di chiudere lo stabilimento di Fusignano, nel Ravennate faccia parte di una strategia di ampio respiro. Al summit andato in scena in Veneto - mentre oggi è in programma un nuova assemblea dei dipendenti del sito ravennate - la delegazione sindacale, viene spiegato in una nota, ha sottolineato la necessità di ulteriori approfondimenti "rispetto alle informazioni fornite" e ha anche "ribadito con forza che è totalmente inaccettabile la decisione di chiudere lo stabilimento di Fusignano, per il quale va ritirata la procedura di licenziamento collettivo". In particolare, viene evidenziato ancora, le sigle sindacali hanno chiesto "l'avvio di un confronto, anche con i livelli istituzionali, per la revisione del piano industriale del gruppo, funzionale al mantenimento dell'operatività dello stabilimento di Fusignano, individuando anche altre soluzioni produttive e di attività complementari ai progetti, ai processi e ai prodotti sviluppati e realizzati da Lafert. Alla richiesta sindacale, la direzione aziendale, pur confermando al momento la propria intenzione di chiusura dello stabilimento di Fusignano, ha comunicato la propria disponibilità a prorogare la sospensione della procedura di licenziamento fino alla riconvocazione (per la quale verrà fatta richiesta) del tavolo istituzionale con la Regione Emilia-Romagna per approfondire la discussione". Al Tavolo istituzionale, "l'obiettivo", da parte dei sindacati, è "il ritiro della procedura di licenziamento collettivo e l'avvio di un costruttivo confronto per ricercare, insieme alle diverse parti, tutte le soluzioni che possano dare allo stabilimento di Fusignano la certezza di mantenere la propria piena operatività".

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CALCIO: Il Milan ha scatenato la rivoluzione, "Segnale forte" | VIDEO

Il Milan è stata la squadra più attiva del mercato invernale nella serie A: i rossoneri hanno completato numerose operazioni sia in entrata che in uscita, e ora sperano di rilanciarsi in un campionato in cui fino ad ora hanno sempre stentato. "Abbiamo sempre affermato che quella era l'unica possibilità per tirare su una stagione come questa - ha commentato Marco Bernacci a Doppio Passo - se è vero che, in passato, abbiamo spesso contestato le scelte societarie del Milan, in questo mercato la società ha invece dimostrato di investire seriamente, acquisendo giocatori importanti e inviando un segnale forte. Adesso, anche l'allenatore e l'intera squadra sono chiamati a cambiare atteggiamento, un passo fondamentale per ottenere buoni risultati, soprattutto in Champions League. Con una rosa resa più profonda e qualitativa, il Milan ha tutte le carte in regola per chiudere alla grande questa stagione".


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