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Thumbnail FORLÌ: Tenta di uccidere la moglie col martello, condannato a 14 anni

FORLÌ: Tenta di uccidere la moglie col martello, condannato a 14 anni

CRONACA - Un 55enne di origine albanese è stato condannato a Forlì, in abbreviato, a 14 anni reclusione poiché accusato di tentato omicidio e maltrattamenti nei confronti della moglie. L’uomo è stato inoltre condannato al risarcimento del danno subito dalle parti civili quantificate in complessivi 32.562,20 euro. I fatti risalgono al pomeriggio del 25 aprile 2024 quando l’uomo, anche utilizzando un martello, aveva violentemente colpito la moglie che era comunque riuscita a chiedere aiuto ed era poi stata soccorsa, e trasportata d’urgenza, all’ospedale Bufalini di Cesena. Il 55enne, immediatamente datosi alla fuga prima dell’arrivo dei soccorsi, a seguito di accertamenti coordinati dalla Procura della Repubblica di Forlì e condotti dai Carabinieri di Cesenatico, è stato poi colpito dal provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura forlivese. Grazie a serrate ricerche, lo straniero è stato localizzato in provincia di Milano dove, secondo gli inquirenti, era pronto per fuggire all’estero e sottrarsi alla cattura. La sera del 19 maggio 2024 è stato rintracciato nel comune di Garbagnate Milanese e bloccato dai militari, che lo hanno così condotto presso il carcere di Milano San Vittore. All’esito della sentenza l’uomo, detenuto dal giorno del suo fermo - avvenuto il 19 maggio 2024 - ed accompagnato dal personale di scorta all’udienza tenuta presso il Tribunale di Forlì, è stato ricondotto presso il carcere di Bologna dove sconterà la pena.

Thumbnail RIMINI: Scarcerazione Dassilva, attesa decisione della Cassazione

RIMINI: Scarcerazione Dassilva, attesa decisione della Cassazione

E’ attesa per domani la sentenza della Corte di Cassazione sul riesame per valutare la scarcerazione di Louis Dassilva, il 35enne di origine senegalese in carcere a Rimini per l’omicidio della 78enne Pierina Paganelli avvenuto a ottobre 2023. Sulla decisione potrebbe pesare l’esito della perizia genetica che ha constatato l’assenza di materiale organico riconducibile all’uomo sulla scena del delitto, sebbene il passaggio clou delle indagini è invece previsto a febbraio quando sarà eseguito l’incidente probatorio in via dei Ciclamino. Si tratta di un esperimento che dovrebbe vedere la partecipazione dello stesso Dassilva che percorrerà quel tratto di strada antistante una farmacia, nei pressi dello stabile dove è avvenuto l’omicidio, affinché venga comparato con quel filmato in mano agli inquirenti captato dallo stesso esercizio. Un vicino di casa dell’anziana, Emanuele Neri, ha dichiarato di essere passato quella notte riconoscendosi nelle immagini mentre la Procura sostiene invece che quella figura scura è dell’indagato. I legali della famiglia di Pierina Paganelli, secondo il Corriere Romagna, sostengono anch’essi che quella sagoma è di Dassilva, annunciando la presentazione al pm di un video con un’analisi dettagliata spiegandone le ragioni. La prossima udienza è intanto stata fissata per il prossimo 6 febbraio.

Thumbnail ROMA: Hacker 15enne di Cesena, il ministero, "non violati sistemi centrali"

ROMA: Hacker 15enne di Cesena, il ministero, "non violati sistemi centrali"

Il Ministero dell'Istruzione e del Merito fa alcune precisazioni sulle notizie riguardanti un quindicenne che avrebbe modificato i propri voti in pagella. "Da controlli effettuati non risultano accessi o violazioni nei sistemi informativi del Ministero dell'Istruzione e del Merito. Pertanto, le presunte e gravi attività di violazione di piattaforme informatiche dello studente non hanno interessato i sistemi informativi gestiti a livello ministeriale", scrive il ministero, secondo il quale l'episodio segnalato, di cui sono in corso approfondimenti con le autorità competenti, ha riguardato "molto probabilmente un accesso non autorizzato al registro elettronico che non è uno strumento gestito dal Ministero dell'Istruzione e del Merito". Il Mim sottolinea che ciascuna scuola "è autonoma nella scelta e nella contrattualizzazione dei registri elettronici con le aziende specializzate che, sul territorio, erogano questo servizio". Alla luce di quanto accaduto il ministero dell'Istruzione e del Merito è in costante contatto con la Polizia Postale "e, qualora fosse richiesto, fornirà piena collaborazione in relazione alle indagini in corso.L'accertamento dei fatti da parte delle autorità giudiziarie chiarirà ogni aspetto di questa vicenda e invitiamo le comunità scolastiche a mantenere alta l'attenzione sulla sicurezza digitale, nell'interesse di studenti, docenti e famiglie". Gli esperti di Legacoop e Federcoop Romagna spiegano che i reati di questo tipo sono in aumento tra i ragazzi, vuoi perché ancora si tende a considerarli semplici bravate, vuoi perché è ormai provata l’esistenza di organizzazioni criminali che reclutano le nuove leve nel “dark web”, spingendole a compiere reati informatici come prova iniziatica per entrare a far parte di un club esclusivo. A tutti vengono forniti gli strumenti tecnologici: i più bravi vengono affiliati, gli altri abbandonati al loro destino. In questo caso non sapranno dire chi li ha reclutati, perché ovviamente tutto questo avviene coperto dall’anonimato. La moltiplicazione degli attacchi deriva principalmente dall’aumento della tecnologia nella vita quotidiana, che a volte rasenta la bulimia. Ma come succede nelle nostre case, spesso anche nelle aziende si sottovaluta la minaccia e si corre un rischio serio di venire infettati.  Di fronte all’esplosione degli attacchi informatici, Legacoop Romagna e la sua società di servizi Federcoop Romagna stanno organizzando numerose iniziative per rafforzare le difese delle cooperative, a partire dal convegno sulla direttiva europea NIS2 organizzato lo scorso 10 ottobre alla Camera di Commercio di Ravenna. Gli esperti di Federcoop sono al lavoro insieme ai consulenti Alberto Pagani e Mauro Gennaccari per strutturare al meglio un servizio dedicato.  «Il tema per noi è centrale – dice il presidente di Legacoop e Federcoop Romagna, Paolo Lucchi – quindi stiamo creando un gruppo di lavoro destinato alle cooperative in cui potere seguire quotidianamente le evoluzioni del tema, insieme a chi si occupa di questo tipo di reati».


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