EMILIA-ROMAGNA: Vino, domanda in calo per le tavole delle Feste
Entra in crisi anche il brindisi delle festività e gli ordini natalizi sono fermi. Lo dice l’analisi messa in luce da Confagricoltura Emilia Romagna sui flussi della domanda di vino per il periodo di Natale e Capodanno nel post pandemia. «Sono sensibilmente calate le vendite di bottiglie emblema del vigneto emiliano-romagnolo invertendo la tendenza positiva del terzo trimestre - spiega nel dettaglio Mirco Gianaroli presidente dei viticoltori di Confagricoltura Emilia Romagna -. Risponde bene solo il mercato legato all’enoturismo (visite in cantina e degustazioni, agriturismo e turismo esperienziale), mentre è in fase di stallo sia la vendita diretta sia il canale Horeca, quindi anche la ristorazione. Una battuta d’arresto che va principalmente attribuita al clima di incertezza e al caro vita». C’è dunque preoccupazione tra i produttori di vino per il trend di mercato ribassista in vista delle ricorrenze di fine anno. E’ di almeno il 15% la flessione verso il basso stimata finora rispetto allo stesso periodo 2021 quando però, a fronte di una netta ripresa dei consumi su tutto il territorio regionale, dopo due anni di Covid, il comparto si è trovato a fronteggiare la grave carenza di materie prime (vetro, carta e sughero). I dati dell'organizzazione agricola mostrano inoltre una viticoltura regionale che deve combattere su più fronti, contro gli effetti del cambiamento climatico e l’aumento dei costi di produzione. La vendemmia 2022 si è chiusa con un calo produttivo medio del – 15% dovuto a siccità ed eventi meteo estremi (gelate e nubifragi). A soffrire di più sono stati i vitigni di collina soprattutto da Piacenza a Bologna. La carenza di manodopera ha contribuito ad appesantire ulteriormente la gestione dell’attività in vigna.
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