CESENA: Circoli Arci chiusi e senza ristori “Ci sentiamo dimenticati” | VIDEO
Parallelamente alla protesta dei gestori e bar e ristoranti cresce la richiesta d’aiuto da parte dei circoli Arci, ancora più penalizzati dalle chiusure.
Equiparare i circoli culturali, ricreativi e sociali ai pubblici esercizi per quanto riguarda aperture somministrazione di cibo e bevande. Assieme a un sistema di ristori che tenga conto anche di chi fino, a ora, non ne ha avuto neanche uno. Questa la richiesta dei gestori dei circoli arci che ormai da un anno, sono costretti a fare i conti con le continue chiusure decretate dal Governo.
Situazione analoga a bar e ristoranti. Ma con una sostanziale differenza. Gli Arci sono circoli culturali e, in quanto tali, secondo quanto stabilito dal governo, non possono esercitare servizio di asporto o consegna a domicilio.
Assieme a questo c’è il problema dei ristori. La maggior parte dei circoli non ha una partita Iva e quindi nessuno di questi ha avuto accesso ai fondi messi a disposizione dal Governo.
Del caso si sono fatti carico i sindaci di Cesena e Cesenatico, che hanno scritto alla Regione perché se ne discuta a Roma il prima possibile.
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