14 GENNAIO 2021

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14 GENNAIO 2021 - 08:00


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CERVIA: I militari del 15° Stormo raggiungono 42 metri di profondità in apnea con Pelizzari | VIDEO

Il 15esimo Stormo degli aerosoccorritori di Cervia ha trascorso il Natale allenandosi in apnea. Con loro un campione di questa disciplina che li ha portati a più di 40 metri di profondità.

Si chiama Y-40, ed è la seconda piscina più profonda del mondo. Si trova a Montegrotto Terme, provincia di Padova. La Y ricorda la figura dell’apneista in posizione verticale mentre il numero è quello della profondità massima della vasca: precisamente 42,15 metri. Fin laggiù si sono spinti i militari del 15esimo Stormo Aerosoccorritori di Cervia che hanno trascorso parte delle vacanze di Natale allenandosi con un vero campione della disciplina: il recordman italiano Umberto Pellizzari che nella sua carriera ha raggiunto l’incredibile profondità di 150 metri in assetto variabile. Gli aerosoccorritori sono quellli che, a bordo degli elicotteri, finalizzano il soccorso calandosi col verricelli e raggiungendo persone in difficoltà nei luoghi più impervi, spesso in condizioni metereologiche estreme. Questo il motivo per cui si allenano ricreando le più disparate situazioni di difficoltà e mettendo sempre più alla prova il proprio fisico. Ogni anno da Cervia si recano alla piscina di Padova per le esercitazioni e questa volta hanno trovato ad attenderli Pellizzari che si è voluto tuffare con loro. Insieme hanno raggiunto la massima profondità della piscina in apnea. “E’ un’ulteriore conferma dell’altissimo livello di preparazione e professionalità dei nostri uomini – scrivono in una nota dal 15esimo Stormo - Il livello addestrativo degli equipaggi, le caratteristiche tecnologiche degli elicotteri in dotazione nonché l'impiego di apparecchiature e tecniche speciali fanno spesso del nostro gruppo l’unica componente elicotteristica in grado di gestire con successo le situazioni di emergenza più complesse” Dalla sua costituzione, l’equipaggio ha salvato oltre 7200 persone in pericolo di vita.




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EMILIA-ROMAGNA: Peste suina africana, due casi segnalati

Le strategie per contrastare la diffusione della peste suina africana sul territorio dell’Emilia-Romagna e le attività di riduzione della presenza di cinghiali sono stati al centro dell’incontro che l’assessore regionale all’Agricoltura e caccia Alessio Mammi ha tenuto con presidenti e rappresentanti delle Province dell’Emilia-Romagna. Al momento sono stati registrati due casi di peste suina africana in cinghiali selvatici trovati morti nel comune di Ottone, come indicato dalla sezione di Piacenza dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia-Romagna. I ritrovamenti sono avvenuti poco distante da quelli precedenti in altre Regioni, pertanto, non sono state modificate le zonizzazioni di rischio. “Vanno aumentati gli sforzi- ha spiegato l’assessore-, per scongiurare la diffusione del virus che potrebbe comportare innumerevoli costi per il comparto suinicolo. La Regione ha destinato, attraverso il Programma di sviluppo rurale e altri bandi, risorse per oltre 7 milioni di euro per il sostegno di interventi nel settore suinicolo. Ed è in preparazione un nuovo bando sempre con risorse dello Sviluppo rurale che permetterà di innalzare i livelli di biosicurezza degli allevamenti con altri 5 milioni di euro”. “Ma serve soprattutto una maggiore incisività nel contenimento della presenza di cinghiali- ha continuato Mammi-, per questo scopo abbiamo destinato nel corso del 2023 e 2024 risorse del bilancio Regionale alle Province, che attraverso gli organi di Polizia sono i diretti responsabili del coordinamento e dell’attuazione delle attività di riduzione della specie nei contesti più problematici”.