22 MAGGIO 2018

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22 MAGGIO 2018 - 14:40


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IMOLA: Ancora artisti al lavoro con T.A.G. | FOTO

Terminate le opere d'arte realizzate sulle prime due cabine prosegue il lavoro degli artisti a Imola.

 

Sono già due le cabine elettriche trasformate da T.A.G. in opere d’arte. Torre Arte e Graffiti (T.A.G.) è il progetto di rigenerazione urbana e valorizzazione del territorio, promosso a Imola da Inrete Distribuzione Energia, la società del Gruppo Hera che si occupa della gestione dell’attività di distribuzione di gas ed energia elettrica in Emilia-Romagna, e realizzato dall’associazione culturale imolese Noi Giovani, che dall’inizio di maggio fino a fine anno, trasformerà otto cabine elettriche della città in altrettante opere d’arte. Ogni cabina viene realizzata da uno o più giovani artisti nazionali o internazionali, che con i loro diversi stili regaleranno ai cittadini opere integrate e dedicate a ogni area scelta.

La prima torre realizzata è stata quella di via Antonio Graziadei 900 (a lato del parcheggio nei pressi della rotonda Marinai d’Italia, di fronte alla pista ciclabile Diego Ronchini): a dipingerla l’artista piemontese Fabio Petani. Il tema scelto è quello della natura e l’intento è di far percepire la torretta come elemento in sintonia con il contesto naturale in cui è integrata. Il titolo dell’opera è “Germanium & Rubus Villosus”. Il rubus villosus è il nome latino della pianta arbustiva che produce le more, mentre «Alcuni composti del germanio hanno una bassa tossicità per i mammiferi, ma molto alta per certi batteri- spiega l’artista-, sono perciò stati creati medicinali basati su tali composti. Mi piace l'idea di usare un elemento che possa rappresentare una funzione positiva, nonostante il primo approccio sulla torre possa sembrare "tossico". Allo stesso modo, un intervento artistico in un luogo non convenzionale può essere interpretato con sospetto, ma in realtà ha l'interesse di arricchire il contesto in cui la struttura è collocata». Nell’opera, l’armonia delle linee, forme e volumi si integrano fra loro con colori tenui e armoniosi. Sempre in via Antonio Graziadei, nella torre elettrica a lato del ponte di viale Dante in prossimità dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, si può ammirare la seconda opera portata a termine da Macs. L’artista abruzzese, di fama mondiale, nelle sue opere mira sempre a rappresentare aspetti dell’animo umano. A Imola, vista la prossimità della struttura all’Autodromo, la scelta del tema è caduta sull’immaginario legato al mondo delle corse e delle competizioni motoristiche, che Macs -nome d’arte di Antonello Piccinino- ha raccontato con il suo stile figurativo (realistico/descrittivo). “Se puoi sognarlo puoi farlo” è la frase che si legge nella torre in via Graziadei e non è un caso: a dirla fu infatti Enzo Ferrari. Sui quattro lati della struttura, che si trova proprio accanto all’Autodromo, Macs ha raffigurato un personaggio inventato, che rappresenta l’emblema dell’appassionato di macchine, che può sentirsi un “campione” e amare questo mondo a prescindere dal mezzo che possiede.

E’ in fase di realizzazione invece l’opera alla cabina elettrica situata in via Vico Garbesi 21, iniziata giovedì 17 maggio, da parte di Argonaut, artista imolese che si è formato all’università di architettura di Cesena, per poi intervenire in strada, sperimentando varie tecniche che vanno dall’aerosol art, fino all'utilizzo dell’asta da imbianchino per la realizzazione di grandi murales. Per il suo dipinto sulla struttura di via Garbesi, Argonaut si ispira direttamente ai colori dell'energia, come omaggio dell’artista locale al Gruppo Hera per l’occasione che è stata data con il progetto T.A.G.. Il soggetto raffigurato trae ispirazione  dallo stile futurista e in particolare dal dipinto  “Il castello dei Pirenei” di Magritte. L’enorme roccia che l’artista ha scelto di realizzare come elemento principale dell’opera, vuole rappresentare la forza simbolica della musica e del suo impatto sulla città contemporanea.

Oggi è stata iniziata la realizzazione della torre di Via Aurelio Saffi, per mano di Andrea Casciu, l’artista sardo attento interprete delle tradizioni legate alla sua terra, ma non solo. La struttura che Casciu andrà a dipingere si trova in un luogo molto caro alla maggior parte degli imolesi: il lavatoio pubblico. L’opera, ancora presente, rappresenta un elemento storico importante, che narra abitudini e tradizioni ormai lontane e legate alla presenza di canali, navigabili fino al secolo scorso. Proprio all’importanza dei canali, opere idrauliche utilizzate per l’alimentazione dei mulini, per l’irrigazione e per la navigazione, si ispirerà l’opera dell’artista.




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FORLI’: Processo Livia Tellus, assolti Drei, Severi e Mazzocchi

Grazie alle nuove disposizioni di legge, l’accusa di abuso d’ufficio è stata ritenuta non più applicabile, mentre per le presunte falsificazioni è stata pronunciata assoluzione con le formule “il fatto non costituisce reato” e “il fatto non sussiste”. Davide Drei, ex sindaco di Forlì, Gianfranco Marzocchi, ex presidente di Livia Tellus, e Vittorio Severi, ex direttore generale del Comune, sono stati assolti dalla Corte d’Appello di Bologna nel processo relativo al caso Livia Tellus. In primo grado, i tre erano stati condannati rispettivamente a 2 anni, 1 anno e 8 mesi, e 2 anni di reclusione. La decisione della Corte d’Appello, ha annullato le condanne precedenti. Il processo era nato da due delibere adottate dalla Giunta comunale, che avevano portato a specifiche decisioni da parte dell’assemblea di Livia Tellus. “Una bellissima notizia quella dell’assoluzione in appello per Davide Drei, Gianfranco Marzocchi e Vittorio Severi nel processo Livia Tellus – afferma la segretaria territoriale del Pd forlivese Gessica Allegni -. Abbiamo avuto fiducia nella magistratura, che ha fatto il suo corso, portando alla sentenza che speravamo. Non abbiamo mai messo in dubbio la rettitudine ed onestà di Drei, Marzocchi e Severi, che hanno sempre agito nell’interesse delle cittadine e dei cittadini, anche se qualcuno ha cercato di gettare ombre su un operato la cui trasparenza oggi è definitivamente riconosciuta. Sono felice per loro, che hanno vissuto anni difficili, sul piano umano, politico, professionale, portando un peso che oggi può finalmente alleggerirsi. Avanti a testa alta!”, chiude Allegni.