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BOLOGNA: Amianto, la “strage dimenticata” dei lavoratori delle ex Ogr
CRONACA - Sono oltre 350 le vittime dell’amianto a Bologna fra i lavoratori delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove operai, istituzioni e l’associazione regionale AFeVA si sono ritrovati in occasione della Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro. “Da Fs ancora nessuna risposta sulla bonifica dell’area, non è più accettabile” ha sottolineato durante la cerimonia l’assessore comunale all’urbanistica, Raffaele Laudani Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro celebrata a Bologna con una manifestazione davanti ai cancelli delle ex Officine Grandi Riparazioni di via Casarini, dove a causa dell’amianto, ampiamente utilizzato per decenni, sono ad oggi già scomparse oltre 350 persone occupate in quegli spazi da Ferrovie dello Stato. Una strage per molti dimenticata, il cui elenco di vittime è destinato tristemente a salire. “Qui di vecchiaia non è mai morto nessuno” ricorda dolorosamente Salvatore Fais, ex lavoratore delle officine di via Casarini e custode della sua memoria. Da tempo si parla di bonifica dell’area, che spetta proprio a Fs, e di un nuovo museo dedicato alle ex Ogr bolognesi, progetto che rientra in quello più ampio di rigenerazione dell’ex Scalo Ravone, ma ancora senza novità. “Insieme al sindaco abbiamo chiesto a Ferrovie di dare risposte certe ma ancora oggi non sappiamo a che punto è lo stato di caratterizzazione e quindi non abbiamo ancora certezze sui tempi -spiega l’assessore all’urbanistica Laudani – questa cosa non è più accettabile”. Milco Cassani, presidente regionale dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto infine ricorda: “La legge del 1992 ha messo al centro la fermezza della messa al bando di questo materiale ma non ha dato soluzione alle milioni di tonnellate che ancora restano tra di noi”.
RIMINI: Caso Pierina, Dassilva inizia sciopero della fame
Louis Dassilva in carcere a Rimini perché indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli, ha iniziato lo sciopero della fame in segno di protesta. Il senegalese detenuto dal 16 luglio 2024 si è sempre detto innocente. "Non ho mai fatto del male a Pierina", ha sempre detto anche nei giorni successivo all'omicidio avvenuto la sera del 3 ottobre 2023 nel garage di via del Ciclamino. Oggi, Dassilva ha ricevuto la visita dell'avvocato Andrea Guidi che con il co-difensore Riario Fabbri ha depositato un secondo appello al Tribunale del Riesame di Bologna per chiedere la scarcerazione del 35enne senegalese dopo che il Gip, Vinicio Cantarini con una seconda ordinanza ha confermato per l'indagato il carcere preventivo. La prossima udienza probabilmente si terrà dopo il primo maggio e verterà in gran parte sula confessione della nuora di Pierina, Manuela Bianchi che in un incidente probatorio durato tre giorni ha raccontato di aver incontrato Dassilva la mattina del 4 ottobre nel garage di via Del Ciclamino prima che il corpo della 78enne fosse rinvenuto. La donna avrebbe quindi detto che fu proprio il 35enne ad avvisare la nuora del cadavere e le diede istruzioni su come e cosa dire al 118 e alla Polizia.
BOLOGNA: Droga importata dall'Olanda, trafficante arrestato dalla Polizia
Un altro trafficante di droga, accusato di importare dall'Olanda ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, è stato arrestato dalla Polizia di Bologna, nell'ambito dell'indagine che a metà marzo aveva portato a sgominare un'organizzazione criminale internazionale. Si tratta di un cittadino albanese di 37 anni, atterrato dalla Spagna all'aeroporto di Fiumicino e destinatario di un'ordinanza di custodia in carcere. L'operazione, condotta dalla squadra Mobile, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna e supportata dal Servizio Centrale Operativo, aveva già portato all'arresto di 5 persone e a scoprire un sistema di comunicazioni criptate per eludere i controlli e importare in Italia cocaina, hascisc e marijuana, per un valore di oltre 5 milioni di euro. Tra i destinatari di misure cautelari c'era anche l'albanese, per anni gravitante nel Bolognese ma dal 2022 in Spagna, dove ha trascorso un periodo in stato di detenzione a seguito di un arresto sempre per reati di droga. Secondo la polizia, nel periodo tra marzo e dicembre 2020 l'uomo avrebbe fatto arrivare in Italia complessivamente 50 kg di cocaina (per un valore di 1,7 milioni di euro) e 80 kg di marijuana (per un valore di 300.000 euro). Appena rientrato a Roma, gli è stata notificata la misura cautelare. Contestualmente, gli è stata notificata anche una condanna definitiva a 2 anni e 8 mesi di carcere, oltre al pagamento della pena pecuniaria di 12.000 euro, relativa al suo arresto in flagranza avvenuto ad aprile 2019, quando l'uomo fu trovato all'interno del parcheggio del centro commerciale Lame di Bologna in possesso di 150 grammi di cocaina.
BOLOGNA: Omicidio 19enne alla Barca, due fermati | VIDEO
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EMILIA-ROMAGNA: Alluvione, la Regione chiede la proroga dello stato di emergenza
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