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TREDOZIO: Terremoto, ancora 100 persone senza casa, scuola spostata in palestra | VIDEO
ATTUALITÀ - A due settimane dal terremoto la situazione a Tredozio è ancora difficile per le tante famiglie rimaste senza una casa. La buona notizia è che è stata trovata una sistemazione per gli alunni della scuola del paese, che ora hanno un posto al chiuso dove fare lezione. E’ un nuovo giorno di scuola a Tredozio. Questa settimana però inizia in maniera particolare perché gli studenti, dopo due settimane all’aperto, sono finalmente tornati a fare lezione al chiuso. Le tende della protezione civile, che sostituiscono la scuola, dichiarata inagibile dopo il terremoto, sono state infatti spostate nella palestra cittadina. Qui resteranno probabilmente per tutto l’anno scolastico. “Risolve il problema del freddo invernale e fornisce degli spazi sicuri ai bambini – spiega la sindaca Vietina - è una soluzione ottimale in questo momento” La situazione però a Tredozio è tutt’altro che risolta per chi è rimasto senza casa. 44 famiglie, in tutto un centinaio di persone, che ora sono alloggiate in strutture provvisorie, con bagni e cucine in comune, che non reggerebbero all’inverno. E’ il motivo per cui dal Comune chiedono che vengano forniti in fretta dei prefabbricati dove sistemare i terremotati: “Il problema è che in casi di questo tipo il Governo deve fare delle leggi apposite e questa legge non è stata ancora fatta perché lo stato di emergenza è stato chiesto dalla Regione solo dopo aver terminato tutte le verifiche” Vi sono state date delle indicazioni sui tempi? Quando potrebbero arrivare queste casette? “Io spero che la legge sia fatta il più presto possibile e che ci permetta una grande manovra di azione. Abbiamo bisogno di grandi fondi”
BOLOGNA: Omicidio Matteuzzi, madre dell’ex, “lei mi disse ‘Non voglio morire’” | VIDEO
“Alessandra, alla fine, mi ha detto: ‘Io non voglio morire. Ho paura, perché lui è salito dal secondo piano'. Ma era tutto circoscritto e il contesto non lasciava presagire un esito così drammatico. Per me, quello che è successo, è una cosa inconcepibile, impensabile, perché Giovanni non è un ragazzo così, è tutt’altro'". Lo ha raccontato Virginia Centini, madre di Giovanni Padovani, imputato per omicidio davanti alla Corte di assise per aver ucciso Alessandra Matteuzzi, a martellate il 23 agosto 2022 nel suo giardino condominiale a Bologna, in via dell'Arcoveggio. La madre ha reso queste dichiarazioni rispondendo alle domande dell'avvocato di parte civile Antonio Petroncini che le ha chiesto, nello specifico, se la vittima le avesse mai riferito di aver paura del figlio. L’avvocato Petroncini ha letto in aula diversi messaggi scritti da Alessandra alla madre di Padovani. Come quello del 1 luglio 2022, in cui le disse: “Vivo nella paura. Con me non si sta comportando nel modo giusto, da sola con lui ho paura, e vivo nel terrore di dire o fare qualcosa di sbagliato ogni minuto perché ho paura che lui si arrabbi”. E ancora, riferendosi a un episodio preciso: “Io non sono scesa Cri, avevo paura”.
RIMINI: Due 12enni adescate e molestate mentre vanno a scuola
Due ragazzine di 12 anni sono state adescate a Rimini, mentre andavano a scuola venerdì scorso intorno alle 7.30. I genitori hanno presentato una denuncia in polizia e la scuola ha informato tutti i coordinatori di classe e i ragazzi sui comportamenti prudenti da adottare. Altri episodi sarebbero accaduti anche nei pressi di un centro sportivo, vicino all'istituto scolastico. Al momento gli inquirenti stanno seguendo le segnalazioni dettagliate degli studenti, uno di questi avrebbe anche fotografato l'auto dello sconosciuto, e potrebbero aver individuato l'adescatore. Il sostituto procuratore Davide Ercolani ha aperto un fascicolo di indagine e disposto una perquisizione a carico di un indagato. L'allarme è scattato venerdì mattina quando un uomo dall'apparente età di trent'anni con la scusa di una foto su Instagram, avrebbe molestato le due 12enni mentre andavano a scuola a piedi. Stando alle denunce, gli episodi sarebbero due e distinti. L'uomo prima avrebbe tentato con una delle due ragazzine, chiedendole di salire nella propria auto per fare delle foto alle scarpe. E poi, al rifiuto di questa, dopo qualche minuto, si sarebbe rivolta all'altra che stava sopraggiungendo sempre sulla via delle scuole Bertola a Rimini. La seconda ragazzina adescata avrebbe accettato di salire in auto, si sarebbe lasciata fotografare le scarpe e i piedi. Poi la ragazzina ha aperto la portiera ed è scappata, correndo a scuola spaventata. "Le due ragazze appena arrivate a scuola hanno raccontato tutto al personale che accoglie i ragazzi - spiega la preside Lorella Camporesi - La vicepreside ha quindi chiamato i genitori delle due ragazzine che hanno sporto denuncia. Come scuola abbiamo quindi deciso di avvisare i coordinatori di classe affinché informassero i ragazzi sui comportamenti prudenti da adottare in certi frangenti. Le informazioni si sono poi diffuse sulle chat dei genitori". "Non dobbiamo esasperare gli animi - ha aggiunto la preside - non sottovalutare i pericoli, ma nemmeno creare mostri".
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